Dove finisce l’uomo, dove comincia l’animale. L’itinerario a sei firme di “Loro e noi”

Dove finisce l’uomo, dove comincia l’animale. L’itinerario a sei firme di “Loro e noi”

Ginevra Amadio 7 Settembre 2023

Un viaggio lungo il confine che ci separa (o ci unisce) dalle “piccole persone”. Per costruire una genealogia narrativa che permetta a ciascuno di percepirsi nelle relazioni ecologiche, di ripensarsi dentro una prospettiva nuova. Alcune tra le più rappresentative voci del nostro presente letterario si misurano con un tema complesso e dirimente per la nostra identità

Ginevra Amadio
Ginevra Amadio Collaboratrice

Giornalista e critico letterario

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Un viaggio tra le pieghe delle “intersezioni”, in cui il rapporto con “le piccole persone” – per usare un’immagine di Anna Maria Ortese – diviene osservatorio sulle affinità uomo-animale, su quei punti di contatto che superano le rappresentazioni tradizionali (relazione con il ferino, natura intima e selvaggia, crisi dell’identità) e si aprono a una dolcezza inedita, a un’accoglienza dell’“altro” che diviene prossimo a sé, riappropriazione della propria genuinità.

In quest’ottica, l’odierna sensibilità ambientale si sposa con il recupero di quelle che il critico letterario Remo Cesarani definiva “convergenze”, ossia le molteplici intersezioni tra territori affini, tesi a una contaminazione finalizzata allo sguardo ampio, alla messa a fuoco di un’urgenza che le categorie tradizionali impediscono di realizzare.

La scelta di campo – quella del rapporto tra letteratura ed ecologia in senso ampio – non è peregrina, giacché le rappresentazioni poetiche e narrative costeggiano quella zona dai contorni labili che è l’immaginario, serbatoio di forme e motivi variamente declinabili, impossibile da ricondurre a un grado zero e pertanto capace di intercettare paure, rimossi e desideri.

Per decifrare la complessità di una natura piegata all’intervento umano è dunque opportuno ricorrere a strumenti “laterali”, che fungano da porta d’accesso a scenari altrimenti invisibili, destinati a muoversi sulla superficie apparentemente liscia del quotidiano.

Così, alcune tra le voci più rappresentative del nostro presente letterario (vale a dire Francesco Carofiglio, Anna Giurickovic Dato, Emanuele Trevi, Nadia Terranova, Nicola Gardini Caterina Soffici) propongono un itinerario dal margine, una genealogia narrativa della coscienza ecologica che, a partire dal rapporto col mondo animale, tenta di costruire un immaginario condiviso, un piano in cui sia possibile ripensarsi con tenerezza. Lo scopo è quello di allargare il campo cognitivo, di costruire una mappa d’indagine che, partendo da narrazioni “laterali” quali sono i racconti, aiuti a scolpire la sensibilità, a ripensare il rapporto creature-ambiente in un’ottica quotidiana, di normalità invisibile, dove il punto di incontro con l’animale è l’ambiente di casa, il retro di un furgone, la quercia che conserva lo spirito di un gatto.

Dall’airone cenerino che visita una coppia straziata dalla tragedia a un gorilla che diventa umano, dal cane che sfreccia sull’autostrada ai gatti che “fanno” famiglia: i protagonisti di queste storie camminano sull’orlo dell’ordinario, compiono azioni eccezionali nel loro banale esistere spingendo gli uomini a fermarsi, a mettere in pausa il mondo.

È quanto di più semplice si possa raccontare. Un cambio di prospettiva che fotografa terre e spazi, campi emozionali in cui è possibile conoscere la soavità della natura, una bellezza ancora inviolata che risiede negli affetti, nel rapporto pieno d’amore con le “piccole persone”.

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