Caccia agli zuccheri, una guida per riconoscerli Foto: i Bluecinema / Getty Images
Salute

Caccia agli zuccheri, una guida per riconoscerli

A volte i carboidrati si nascondono sotto denominazioni difficili da identificare sull’etichetta. La lista di quelle più importanti e altri consigli utili per compiere scelte alimentari consapevoli

Redazione 13 Ottobre 2024

Gli zuccheri sono tra gli ingredienti più comuni nei prodotti alimentari, ma spesso si nascondono sotto diverse denominazioni che possono trarre in inganno anche i consumatori più attenti. Anche nei prodotti etichettati come “senza zucchero”, questo può essere presente in altre forme, rendendo difficile evitarne l’assunzione inconsapevole.

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Foto: Canva

Ecco perciò una breve guida per scoprire gli zuccheri nascosti e fare scelte alimentari più consapevoli.

Denominazioni possibili

Quando leggiamo le etichette degli alimenti, potremmo non trovare direttamente la parola “zucchero”. Eppure questo si nasconde sotto numerose denominazioni. Ecco le principali:

  • Destrine: polimeri di glucosio che si ottengono dall’idrolisi dell’amido, si utilizzano come addensanti e dolcificanti
  • Dolcificanti come xilitolo, sorbitolo e altri che terminano in -olo: questi zuccheri alcolici derivano dalla fermentazione del glucosio e sono spesso utilizzati in prodotti senza zucchero per il loro basso impatto glicemico
  • Fruttosio: presente naturalmente nella frutta, ma utilizzato anche come dolcificante nei cibi industriali
  • Glucosio: una forma di zucchero semplice che il corpo utilizza come fonte primaria di energia, spesso aggiunto a bevande e prodotti da forno
  • Maltodestrine: carboidrati parzialmente idrolizzati, usati di solito come additivi alimentari
  • Maltosio: zucchero che si ottiene dall’amido ed è usato soprattutto nella produzione di birra e dolci
  • Melassa: sottoprodotto della lavorazione della canna da zucchero o della barbabietola, ha un alto contenuto di zuccheri
  • Miele: dolcificante naturale prodotto dalle api, ma sempre ricco di zuccheri semplici
  • Saccarosio: il comune zucchero da tavola, composto da glucosio e fruttosio
  • Sciroppo d’acero: liquido dolce ricavato dalla linfa dell’acero, ricco di saccarosio
  • Sciroppo d’agave: estratto dalla pianta di agave, con un elevato contenuto di fruttosio
  • Sciroppo di fruttosio: liquido denso ottenuto dalla lavorazione del fruttosio, spesso usato nei prodotti confezionati
  • Sciroppo di glucosio: un dolcificante liquido derivato dal glucosio, utilizzato in dolci e bevande
  • Sciroppo di glucosio/fruttosio: una combinazione di glucosio e fruttosio, tipicamente presente in molti prodotti industriali
  • Sciroppo di mais ad alto contenuto in fruttosio (HFCS): un dolcificante molto diffuso nei prodotti industriali, ottenuto dal mais
  • Sciroppo di malto: estratto dall’orzo, questo sciroppo contiene una miscela di maltosio e altri zuccheri
  • Sciroppo di riso: prodotto dalla fermentazione del riso, contiene zuccheri come maltosio e glucosio
  • Sciroppo di sorgo: dolcificante derivato dal sorgo, simile alla melassa
  • Succo di canna evaporato: zucchero ricavato dal succo della canna da zucchero, considerato una forma meno raffinata di zucchero
  • Zucchero d’uva: ottenuto dall’uva, è composto principalmente da fruttosio e glucosio
  • Zucchero di canna: zucchero estratto dalla canna da zucchero, disponibile in forma grezza o raffinata
  • Zucchero di fiori di cocco: derivato dalla linfa dei fiori di cocco, contiene zuccheri naturali
  • Zucchero invertito: miscela di glucosio e fruttosio, ottenuta dalla scomposizione del saccarosio

Quando c’è scritto “senza zuccheri aggiunti”

Anche quando c’è scritto “senza zuccheri aggiunti”, potrebbero essere presenti dei dolcificanti all’interno del prodotto. Questi possono essere di origine naturale o artificiale:

  • Edulcoranti naturali

    • Eritritolo: dolcificante senza calorie che si trova naturalmente in alcuni frutti, ha una funzione protettiva contro la placca batterica nei denti
    • Monk fruit: estratto di “frutto del monaco”, piccolo melone di origine asiatica, un dolcificante naturale a zero calorie
    • Stevia: estratto dalle foglie della pianta omonima, tipica della foresta amazzonica, è molto più dolce dello zucchero e ha zero calorie
    • Taumatina: proteina dolcificante naturale, derivata da una pianta africana, il Thaumatococcus danielli
  • Edulcoranti artificiali

    • Acesulfame K: dolcificante artificiale utilizzato per la sua alta capacità dolcificante
    • Aspartame: comunemente usato in bevande light e altri prodotti a basso contenuto calorico
    • Ciclammato: dolcificante artificiale che spesso si trova nei prodotti senza zucchero
    • Saccarina: fra i dolcificanti artificiali più antichi, sintetizzato casualmente nell’800 e usato per la sua notevole dolcezza
    • Sucralosio: dolcificante artificiale privo di calorie, utilizzato in una vasta gamma di alimenti

Sono ancora in corso degli studi per valutare gli effetti dei vari dolcificanti a livello metabolico.

Concludendo…

Sebbene molti prodotti si pubblicizzino come “senza zucchero” o “senza zuccheri aggiunti“, è importante sapere che molti contengono comunque forme alternative di zucchero o dolcificanti. Perciò, se volete mangiare un biscotto che vi piace e non soffrite di patologie come il diabete, è certamente meglio mangiare uno di questi piuttosto che scegliere biscotti proposti come “più salutari” e mangiarne un pacchetto intero. La chiave, insomma, è sempre la moderazione: godersi i dolci con equilibrio e consapevolezza, mantenendo un’alimentazione varia e bilanciata.

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