L’arte dei murales si è diffusa in quasi tutte le città del mondo. Aumenta, infatti, il numero degli spazi urbani che vengono trasformati in tele a cielo aperto grazie all’opera di artisti locali e internazionali che esprimono, in questa forma, la loro creatività. I temi spaziano a trecentosessanta gradi e non mancano di affrontare questioni sociali, culturali e ambientali.

Il murales a Casilino Sky Park, Fusolab, Roma. Foto: Alice Pasquini
Rendendo così l’arte un catalizzatore di comunità e dialogo.
Pitture catalitiche
A fornire un elemento di maggior forza nel dibattito che ne può seguire, oggi si è aggiunto uno strumento: la possibilità di utilizzare pitture fotocatalitiche, ovverosia le cosiddette vernici mangia-smog. Queste pitture innovative non si limitano a colorare le superfici, ma purificano l’aria, trasformando edifici e murales in giganteschi filtri ecologici.
La qualità e la vivacità dei colori rimangono inalterate rispetto alle vernici tradizionali e, a prima vista, non sono distinguibili dalle tinte alle quali siamo abituati. Gli artisti possono quindi utilizzare queste vernici innovative senza compromettere la loro produzione creativa e quindi realizzando opere tanto affascinanti quanto funzionali. In questo modo, l’arte non solo impreziosisce lo spazio urbano, ma contribuisce attivamente alla lotta contro l’inquinamento.

Foto: Istock
Ma qual è il “segreto” che si cela dietro queste pitture?
Come funzionano
Le vernici mangia-smog sono rivestimenti che possono neutralizzare i principali inquinanti dell’aria. Contengono componenti fotocatalitici che, attivati dalla luce solare, trasformano sostanze nocive inquinanti presenti nell’aria (tra cui i NOx, gli ossidi di azoto dannosi per la salute umana) in particelle innocue. Il principio attivo di queste vernici è il biossido di titanio (TiO2) che agisce come catalizzatore sotto l’azione dei raggi UV. Questa reazione chimica trasforma gli inquinanti in composti inerti come nitrati o acqua, riducendo significativamente la presenza di agenti inquinanti.
Radici italiane
Se oggi tutti ne parlano e l’inaugurazione di tutti i murales che utilizzano questa tecnologia viene celebrata come un’innovazione, è opportuno ricordare che le radici di questa scoperta affondano in Italia, oltre 20 anni fa. Infatti, benché il fenomeno sia esploso negli ultimi anni, non tutti sanno che una delle prime applicazioni di questa vernice risale ad un quarto di secolo fa e si è verificata in Italia. Questo tipo di vernice, noto per la sua capacità di mantenere il bianco, fu utilizzato per la chiesa Dives in Misericordia a Roma nel quartiere di Tor Tre Teste e progettata da Richard Meier in occasione del Giubileo del 2000. Un’altra struttura ove è stata impiegata questa innovazione è il Traforo di via Nazionale, sempre a Roma. In questo caso, in assenza di luce solare, a stimolare le pitture intervengono i Led.

La chiesa Dives in Misericordia a Roma. Foto: Architettura sostenibile
Utilizzo domestico
Va inoltre sottolineato che le vernici mangia-smog non sono soltanto ideali per spazi pubblici e murales, ma possono essere molto utili anche all’interno delle mura domestiche. Un altro aspetto meno noto di queste vernici – oltre al contributo alla purificazione dell’aria – è la loro capacità di inibire la proliferazione di batteri, germi e muffe perché il biossido di titanio, attivo nella fotocatalisi, possiede anche proprietà antibatteriche. Questo significa che le pareti dipinte con vernici mangia-smog possono contribuire a mantenere l’ambiente domestico più sano, riducendo la presenza di agenti patogeni nocivi.

Foto: Iofoto
Doppia funzione
Infatti, sebbene l’efficacia delle vernici mangia-smog sia ottimizzata dalla luce solare, la loro funzionalità non è limitata agli spazi esterni. Anche la luce indiretta o artificiale può attivare il processo catalitico, pur se con un’efficacia minore rispetto alla diretta esposizione solare. Questo rende queste vernici adatte anche agli ambienti interni dove la luce naturale entra attraverso finestre e porte.
Con il loro doppio ruolo di purificatori d’aria e agenti antibatterici, queste vernici potrebbero diventare un prodotto standard nell’edilizia del futuro, unendo bellezza ed innovazione tecnologica a beneficio dell’ambiente e della salute umana. La loro diffusione potrebbe segnare un passo significativo verso abitazioni più ecologiche e consapevoli delle sfide ambientali contemporanee.

Foto: Viewbug
Staremo a vedere. Anzi, a fiutare.