L’aloe che non ti aspetti
Salute

L’aloe che non ti aspetti

Possiede delle proprietà straordinarie, nell’equilibrio delle funzioni intestinali e nella guarigione delle ferite. E molte altre sono in fase di studio. Ma fa soltanto bene questa pianta utilizzata in campo medico già dall’antichità? Proviamo a capire

Beatrice Margani 18 Aprile 2023

Quando si parla di piante o di integratori a base di piante, bisogna fare attenzione a non confondere il “naturale” e il “non- farmaco” con qualcosa di sicuro al 100%. Proprio perché questi prodotti agiscono sul nostro organismo, possono avere effetti collaterali e vanno usati su indicazione del medico. Inoltre alcuni canali di vendita (soprattutto on-line) non garantiscono la sicurezza né la quantità di principi effettivamente presenti nei prodotti.

Foglie stratiformi

L’aloe vera (Aloe barbadensis miller) è una pianta che fa parte della famiglia delle Asphodelaceae (liliacee) ed è usata fin dall’antichità per trattare problemi cutanei e disturbi digestivi.

Le sue foglie sono composte da tre strati:

  • interno: gel trasparente per il 99% acqua, il resto sono glucomannano, aminoacidi, lipidi, steroli e vitamine
  • intermedio: linfa gialla e amara, contiene antrachinoni e glicosidi
  • esterno: funzione protettiva, vi scorrono vasi che portano linfa, acqua e sostanze nutritive.

 

Le foglie dell'aloe sono composte di tre strati

Le foglie dell’aloe sono composte di tre strati (Foto: Canva)

Cooperazione molecolare

L’aloe contiene 75 composti potenzialmente attivi, sono in corso studi per verificarne la reale azione. Non dimentichiamoci quindi l’importanza della sinergia tra fitocomposti, cioè l’azione legata non alla singola molecola ma alla cooperazione tra loro. Questa pianta contiene vitamina B12, acido folico e colina e le antiossidanti vitamine A (betacarotene), C ed E. La sua azione antinfiammatoria è legata alla presenza di enzimi (bradichinasi), acido salicilico, acidi grassi (colesterolo, campestrolo, lupeolo) e a una nuova molecola isolata di recente: C-glucosilcromone.

Minerali, composti e acidi grassi

I minerali presenti nell’aloe sono: calcio, cromo, rame, selenio, magnesio, manganese, potassio, sodio e zinco. Tra le componenti principali troviamo i glucomannani e altri mono e polisaccaridi, importante nutrimento per il microbiota e in grado di aumentare ed idratare le feci. Tra questi è di particolare interesse la glicoproteina: alprogen, isolata di recente con capacità antiallergica. Le proprietà lassative dell’aloe sono dovute agli antrachinoni, 12 composti che hanno anche azione analgesica, antibatterica e antivirale: i principali sono l’emodina e l’aloina. Alcuni acidi grassi hanno anche un’attività antisettica ed analgesica. Tra i fitocomposti si ritrovano anche degli ormoni, presenti anche nel mondo vegetale. Le auxine e le gibberelline hanno effetto antinfiammatorio e sulla cicatrizzazione. Altre molecole attive sono gli aminoacidi, la lignina e le saponine.

Effetti e proprietà

Data la presenza di tutte queste sostanze e il lungo utilizzo tradizionale, i potenziali effetti dell’aloe sull’organismo umano sono diversissimi, ma servono ulteriori studi per provarli scientificamente. Sono in corso trial sulle proprietà antinfiammatorie, antitumorali, anti osteoporotiche, antivirali, antisettiche, antidiabetiche, cardioprotettive e immunostimolanti.

Le proprietà già clinicamente provate dell’aloe sono l’azione lassativa e la capacità di velocizzare e migliorare la guarigione delle ferite.

In commercio si trovano tavolette, capsule o compresse per uso orale, in queste preparazioni gli antrachinoni dell’aloe funzionano con una vera e propria azione lassativa richiamando acqua nell’intestino e stimolando la contrazione della muscolatura, mentre le mucillaggini agiscono su volume e consistenza delle feci. Bisogna ricordare che un intestino abituato ad un lassativo, anche se “naturale”, farà fatica a funzionare di nuovo da solo e che anzi la stitichezza potrebbe col tempo peggiorare.

 

Applicazione di aloe sotto forma di gel sulla mano

In commercio l’aloe si trova sotto forma di tavolette e compresse ma anche come gel, colluttori o spray per applicazioni locali (Foto: Canva)

 

Le altre forme commerciali dell’aloe ad uso clinico sono gel, collutori, spray, creme per uso topico. Sulla pelle velocizzano la guarigione delle ustioni anche da radioterapia e delle ferite, stimolando la formazione del tessuto cicatriziale e riducendone le dimensioni. Questa azione è dovuta alla capacità del glucomannano e della gibberellina di stimolare la crescita di alcune cellule cutanee (fibroblasti) e di aumentare la formazione del collagene migliorandone anche la qualità (tipo III). Infine la pelle è più idratata ed elastica per l’aumento della produzione di acido ialuronico. A questi stessi motivi e alle proprietà antisettiche ed antinfiammatorie dell’aloe è dovuto l’uso in caso di afte, stomatiti, mucositi. Da tutto ciò emerge chiaramente il perché l’aloe si ritrovi anche in cosmetici.

 

Una pianta di aloe in vaso

L’aloe vera fa parte della famiglia delle Asphodelaceae (Foto: Canva)

E gli effetti collaterali?

I possibili effetti collaterali sono di tipo allergico, a livello locale (ad esempio bruciore, rossore) e a livello sistemico (come diarrea, crampi). Non va usata se c’è allergia alle liliacee. L’aloe per via orale va evitata in gravidanza perché può dare contrazioni della muscolatura uterina e in allattamento perché può causare problemi gastrointestinali al neonato. L’ uso locale può modificare l’assorbimento di preparazioni a base di cortisone, digossina e digitossina. Per via orale può interferire con l’assorbimento di altri farmaci e con l’azione di ipoglicemizzanti e insulina proprio per i suoi effetti sulla glicemia. Può causare disidratazione o ipopotassiemia se si usano diuretici, in particolare la furosemide.

Personalmente ho trovato interessantissimi i potenziali effetti dell’aloe sul controllo glicemico, infatti tradizionalmente l’aloe è usata ad esempio per il trattamento del diabete in America Latina e nella penisola arabica.

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