Ancora fango Foto: Vigili del fuoco
Editoriale

Ancora fango

Le alluvioni che hanno colpito la Penisola, dalla Sicilia alla Romagna, durante gli ultimi giorni confermano l’escalation dell’emergenza climatica. La nostra narrazione verso un cultura ispirata dai bisogni della Terra

Marco Fratoddi 21 Ottobre 2024

Questa volta la cronaca è davvero spiazzante. Eravamo abituati a raccontare un’alluvione dopo l’altra, giusto il tempo di smaltire la memoria e rimuovere i lutti di quella precedente: le province di Pesaro e Ancona a settembre, Ischia a novembre, la Romagna in primavera e la Lombardia a luglio, fino all’esondazione novembrina del Bisenzio in Toscana, tanto per elencare gli eventi meteorologici più gravi (ma molti altri ne sono avvenuti su scala minore) dello scorso anno.

Emergenza sistemica

Adesso il fenomeno diventa più inquietante, forse anche più grave. Il week-end che ci lasciamo alle spalle, infatti, è stato segnato da un’emergenza sistemica, distribuita lungo lo Stivale, da Catania (dove chi scrive, per inciso, ha visto con i propri occhi le strade trasformarsi in fiumi) all’Appennino Ligure, dal Veneto a Siena e anche altrove, nelle Marche, in Piemonte… Tutto nel giro di poche ore, in contemporanea.

Onda di piena

Bologna piange un morto, giovanissimo, uno studente di vent’anni che l’esondazione del torrente Zena ha travolto mentre tornava a casa. Ricordate i ragazzi sul Natisone, in Friuli, raggiunti dall’onda di piena nel giugno scorso? Il rischio è incrementato dalla repentinità degli eventi, che sorprendono e trovano inermi anche i più giovani, quasi la metafora del debito che si abbatte sulle nuove generazioni. Poi si distinguono gli atti di solidarietà, in qualche caso eroici, dentro un racconto che ormai sembra la copia di se stesso, moltiplicata per quattro, otto, sedici volte…

La nostra narrazione

Oggi è lunedì e noi siamo puntualmente online con la nostra rivista. Cesena, dove si trova la nostra redazione, in questa quarta alluvione sulla Romagna nell’arco di 18 mesi (a maggio 2023 ce ne furono due e un’altra era arrivata lo scorso settembre) è stata risparmiata dal fango. Ma altrove ce n’è molto da spalare, anche a poche decine di chilometri da qui. Gli sfollati sono migliaia, le testimonianze dirette ci parlano di comunità frustrate e di una situazione pesante almeno quanto quella del 2023.

Proseguiamo la nostra narrazione, consapevoli che una cultura nuova, nel segno dell’agroecologia e di scelte ispirate dai bisogni della Terra, è sempre più urgente.

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