L’Italia è campionessa di riciclo del vetro in Europa. Già da dieci anni, infatti, abbiamo raggiunto gli obiettivi europei per il 2030: siamo infatti al 76,6% della raccolta mentre l’obiettivo fissato per fine del decennio è del 75%. Eppure, come emerge da uno studio di AstraRicerche per Coreve, nove persone su 100 ammettono di non conoscere bene le regole del riciclo e questo numero raddoppia tra i giovani.
Tutti possono sbagliare ma… come possiamo migliorarci in questa preziosa pratica?
Regole disomogenee
C’è da dire che anche una persona che in grado di effettuare una raccolta corretta può commettere errori. Può capitare a tutti e, per questo, è fondamentale indicare quali siano i conferimenti sbagliati più comuni. A complicare la situazione concorre anche il fatto che le regole non sono omogenee nelle diverse aree del Paese: cambiano le tipologie di raccolta (pensiamo al servizio “porta a porta” o ai cassonetti su strada), i colori delle campane e addirittura, in alcuni luoghi, si sperimenta la raccolta del vetro divisa per colore mentre, nella gran parte dei Comuni, la raccolta avviene in modo cumulativo.
Solo bottiglie e vasetti
Uno dei principali problemi della filiera è legato proprio ai materiali diversi dal vetro che erroneamente vengono conferiti in questa raccolta. Qual è quindi la regola? Come recita lo slogan dello spot del Consorzio Recupero Vetro (CoReVe) «Solo bottiglia e vasetto per un riciclo perfetto!». La raccolta differenziata, infatti, non riguarda tutto il vetro ma solo contenitori come bottiglie e vasetti che vanno conferiti svuotati e senza tappi. Non c’è invece bisogno di togliere le etichette incollate o di lavarli. Un errore che spesso viene commesso è poi quello di buttare il vetro all’interno di un sacchetto (di qualsiasi materiale esso sia).
Occhio ai “falsi amici”
Nella pratica della raccolta differenziata del vetro è quindi essenziale essere precisi: inserire oggetti non idonei può compromettere l’intero processo. Infatti, se tra i rifiuti da riciclare si introducono vetri non riciclabili come cristalli o altri cosiddetti “falsi amici” (come, ad esempio, ceramica o vetro borosilicato) si rischia di contaminare l’intera partita di vetro altrimenti riciclabile.
Di conseguenza, questi elementi estranei possono causare la perdita del carico nel corso delle varie fasi di selezione negli impianti di trattamento dove si effettuano le operazioni di rimozione dei contaminanti. Ciò significa che anche il vetro che sarebbe stato perfettamente riciclabile viene scartato, vanificando gli sforzi compiuti.
Errori da evitare
Provare a migliorarsi, oltre che un dovere civico, a dir la verità è anche un obbligo di legge considerando che un errato conferimento espone i trasgressori al rischio di una multa. Tuttavia non pensiate di essere gli unici ad avere dei dubbi sulla corretta raccolta differenziata.
Questi errori, secondo lo studio, sono tra i più comuni:
- Il 71% degli intervistati sbaglia a conferire i bicchieri di vetro che invece vanno nella raccolta indifferenziata.
- Al secondo posto, con il 42,9%, ci sono i vetri delle finestre: in tal caso i piccoli frammenti potranno essere gettati nell’indifferenziata mentre le lastre di vetro integre (o comunque di grande formato) vanno smaltite come rifiuti ingombranti presso i centri di raccolta (anche se non mancano appuntamenti programmati dai Comuni per raccolte su strada) o fissando ritiri a domicilio.
- Sul terzo gradino del podio degli errori si trova il cristallo, al 22,9%.
- A seguire le lenti per gli occhiali, le lampadine, gli oggetti di porcellana e quelli in borosilicato (come le pirofile).
Riciclabile all’infinito
Solo quattro italiani su 10, spiega sempre il rapporto, non buttano il cristallo o le pirofile in borosilicato nel vetro perché sono certi sia sbagliato. Un dato che Gianni Scotti, Presidente di CoReVe, commenta così:
«È emblematico di quanto lavoro ancora occorra per aumentare la consapevolezza sul fatto che il vetro è uno dei materiali più nobili di cui disponiamo, riciclabile all’infinito»
Impegno comune
E allora, cosa possiamo fare tutti noi? Contribuire a migliorare la qualità della raccolta per consentire di aggiungere un ulteriore (e fondamentale) tassello nella battaglia per migliorare l’efficienza dell’economia circolare del vetro ed aumentare i ricavi dei nostri Comuni.