Ricavare acqua dall’aria, come in Guerre Stellari. L’invenzione della start-up indiana Foto: Uravu
Innovazione

Ricavare acqua dall’aria, come in Guerre Stellari. L’invenzione della start-up indiana

L’idea è di un’impresa formata da giovani professionisti di Bangalore che si sono ispirati al celebre film e già da alcuni anni producono acqua potabile attraverso generatori atmosferici. Esperimenti analoghi sono in corso in Kenya, altro paese alle prese con siccità e inondazioni

Valentina Gentile 31 Maggio 2024

Swapnil Shrivastav era ancora uno studente quando, nel 2016, una grave siccità colpì la sua città, Kozhikode, nello stato indiano del Kerala. Gli abitanti, ricorda oggi, avevano accesso ogni giorno a una quantità limitata di acqua: «Avevamo due secchi d’acqua al giorno, che raccoglievamo dai serbatoi dell’acqua», racconta alla Bbc. Dev’essere stato allora che l’idea ha cominciato a maturare in lui. «Un elemento di ispirazione è venuto da Star Wars, dove esiste un dispositivo aria-acqua. Ho pensato: perché non provarci?». Così già nel 2012 Swapnil (il terzo da sinistra nella foto in alto, insieme al suo team) vince un concorso studentesco sul futuro dellacqua nelle città.

E nel frattempo continua a pensare e progettare.

Da Star Wars al Kerala

Diventato un architetto e designer progettista, insieme ai compagni di studio Govinda Balaji e Venkatesh Raja nel 2019 fonda Uravu Labs, una startup con sede a Bangalore. Insieme realizzano l’idea “di Star Wars”: un sistema che converte l’aria in acqua utilizzando generatori atmosferici di acqua che contengono un liquido essiccante, che assorbe l’umidità dall’aria.

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Usando la luce solare o lelettricità rinnovabile riscaldano lessiccante a 65°C, in modo che rilasci l’umidità, che può poi essere condensata in acqua potabile. L’intero processo dura circa 12 ore, e oggi ogni unità produce circa 2.000 litri di acqua potabile.

 

La bottiglia d'acqua di Uravu

Foto: Youtube/AIM

Un’idea per il futuro

Siccità e inondazioni che contaminano l’acqua sono sempre più frequenti, soprattutto nel Sud del mondo, che subisce le conseguenze maggiori dei cambiamenti climatici. Secondo la Food and Drug Administration, oltre il 50% della popolazione mondiale quattro miliardi di persone sperimenta carenze idriche almeno una volta al mese, mentre secondo la Fao entro il 2025 si prevede che 1,8 miliardi di persone vivranno in paesi o regioni con scarsità idrica assoluta. In uno scenario del genere, l’idea di Shrivastav e dei suoi soci è fondamentale per il futuro.

Ad Beth Koigi, co-founder della start up keniana Majik Water

Beth Koigi, co-founder della start up keniana Majik Water (Foto: YouTube/Royal Academy of Engineering)

L’acqua, essenziale come l’aria

E per fortuna non è l’unica nel suo genere. In Kenya, l’impresa sociale Majik Water gestisce circa 40 unità di generazione di acqua atmosferica nelle regioni aride e semi-aride del paese, utilizzando tecniche basate sul raffreddamento e sulla condensa per catturare l’umidità dall’aria. La fondatrice Beth Koigi, racconta alla Bbc di come l’idea sia venuta anche a lei mentre studiava, nel 2016, nel mezzo di una siccità che aveva colpito la zona dove viveva. «Ho capito che fino ad allora davo per scontata l’acqua, perché l’avevo sempre avuta».

Esempi di innovazione sociale e sostenibile che vengono dal Sud del mondo, avveniristici e all’avanguardia come una scena di Star Wars.

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