«Fare scuola fuori dalla scuola significa scoprire insieme a ragazzi e bambini il territorio. Soprattutto significa viverlo, dialogare con gli ambienti e i diversi elementi. E, quando nascono domande, sono loro a cercare le risposte». Sintetizza così la sua lunga esperienza come educatrice ambientale Lilly Cacace. Ischitana, da trent’anni accompagna classi e gruppi di bambini e ragazzi a esplorare ambienti urbani, boschi, coste e mare in collaborazione con le scuole dell’isola, con il Circolo locale di Legambiente e con l’Area marina protetta “Regno di Nettuno”.

Foto: Amp Regno d Nettuno
La persona giusta, insomma, per scoprire il valore dell’educazione alla sostenibilità e comprenderne il metodo.
Spazio alla scoperta
Spiega Lilly che nell’outdoor education, l’educazione all’aperto, il rapporto con l’esterno è sempre dinamico, a volte imprevedibile. Più esplorazione e ricerca sono delegate ai ragazzi, più questi si abituano a diventare protagonisti. Qualche esempio? In un progetto dedicato al rapporto con il territorio, racconta, «Abbiamo percorso la città di Forio ponendo attenzione a vari aspetti: la presenza di alberi o meno, la distribuzione di rifiuti abbandonati, le caratteristiche di ciascun quartiere, e così via.
L’ultimo ambiente oggetto dell’indagine era la spiaggia della Chiaia. In pieno inverno, ci accolgono stabilimenti chiusi e dune invase dai rifiuti. Apriamo un circle time e avviamo il dibattito per mettere a fuoco ciò che i ragazzi hanno visto. Ma mancano alcune ragazze».

Foto: Lilly Cacace, archivio personale
Primo, ascoltare
Il motivo? Semplice: «Si erano fermate a creare quasi furtivamente immagini utilizzando i rifiuti di plastica. Mi avvicino e scopro che hanno creato una buffa faccina». Lilly racconta che quello è stato un momento importante nel suo percorso di educatrice. Si è accorta di trovarsi di fronte a un bivio: riportare le ragazze nel dibattito programmato o valorizzare ciò che stavano facendo. «Opto per la seconda via: accogliere il loro stimolo. Così coinvolgo il gruppo mostrando a tutti la faccina e ponendo nuove domande: perché giocate in questo modo, allora si può giocare anche con qualcosa che sembra da buttare e così via. La discussione si rianima, parliamo delle 4R, del riciclaggio creativo, diventa tutta un’altra lezione, il dialogo con il territorio più di prima si concretizza».

Lilly Cacace durante il progetto di educazione ambientale “Nettuno va a scuola”, realizzato a Ischia con l’Amp Regno di Nettuno. Foto: Amp Regno di Nettuno
La vera specie dominante
L’educatrice ci racconta anche un progetto dedicato alle criticità nella gestione del verde di Ischia, vale a dire vigneti, macchia mediterranea, boschi del monte Epomeo, svolto insieme a un gruppo di ragazzi di due istituti scolastici dell’isola, dai 12 ai 18 anni. I primi incontri ruotavano intorno a una domanda, «A cosa servono gli alberi?», che li ha portati a svolgere una serie di ricerche in rete.
Proprio gli alberi, d’altro canto, sono la grande passione di Lilly, che a questi viventi ha anche dedicato il suo primo libro (“Alberi. Storie di amicizia tra persone e piante”, Albatros, 2005): «La vita sulla Terra non può fare a meno di loro, sono la vera “specie dominante”, basti pensare che abitano su questo pianeta da molto prima di noi. Sono la vita che rinasce ed è fondamentale che i ragazzi ne comprendano l’importanza, percepiscano l’antica saggezza di cui sono portatori».
Alcune immagini del progetto di educazione ambientale “Nettuno va a scuola”, realizzato a Ischia con l’Amp Regno di Nettuno
Il giorno della frana
A quell’approfondimento nei seguì un altro, vale a dure una lezione sul dissesto idrogeologico e sul ruolo fondamentale della vegetazione nel contrastarlo. «Era l’autunno del 2009 e proprio dopo poche settimane – ricorda Lilly – una frana a Casamicciola devastò una parte del comune e causò la morte di una ragazza. All’incontro successivo i ragazzi mi subissarono di domande e di una richiesta precisa: “Vogliamo vedere la frana”. Naturalmente al momento era impossibile, tutta l’area era transennata, ma capii la loro esigenza e prolungai il progetto fino alla primavera, aspettando il momento in cui sarebbe stato possibile tornare sul posto».

La frana a Casamicciola, Ischia, nel 2009. Foto: Ilgolfo24.it
Cittadini consapevoli
Quel giorno arrivò. Il gruppo fece con Lilly un giro esplorativo. Videro da vicino da dove la frana era caduta, con discussioni su cosa poteva averla provocata, sui rischi corsi dagli abitanti: su come evitare fenomeni simili. C’erano, ad esempio, canaloni pieni di rifiuti a ostacolare il deflusso dell’acqua, aumentando così il pericolo di frane. «Le ragazze ei ragazzi arrivarono con molta attenzione e competenza, oltre che empatia. E dopo scrissero le loro interessanti riflessioni che Il Golfo, quotidiano locale, pubblicò. Insieme piantammo degli alberi in ricordo delle vittime di tutte le frane».

Foto: Amp Regno di Nettuno
Crisi ambientale ed educazione
Lilly, che è anche curatrice – nonché autrice della sezione essere umano-ambiente – del libro di educazione civica per le scuole secondarie di primo grado “Cittadini del presente” (Saperenetwork, 2022), spiega come il contatto con la natura impostato sull’attenzione e sulla consapevolezza, possa aiutare a crescere anche in contesti difficili. Ragionare sulla prevenzione, ad esempio, può aiutare ad elaborare un evento drammatico in modo costruttivo. Interrogandoci su come possiamo porci rispetto al territorio in modo sano.
«Cerco di dare il buon esempio, di stare in circolo con le loro emozioni. Nessuna emozione è sbagliata, vanno accompagnati ad attivarsi e non a paralizzarsi. La tristezza è legittima, la paura è legittima, al di là delle emozioni, che sono nostre e reali, riusciamo a guardare a quali possibilità ci sono? Per mettere in atto azioni che avvicinino le soluzioni».

Foto: Amp Regno di Nettuno
In cammino verso l’ecofelicità
Lo sguardo positivo e propositivo, secondo Lilly, è una caratteristica di chi vive a contatto con la natura, e di chi cerca una relazione più armoniosa possibile con il pianeta. La chiama ecofelicità e anni fa le ha dedicato anche un blog. «Ecofelicità non significa essere ingenuamente allegri: la crisi ambientale, la crisi climatica ci mettono davanti a sfide enormi», conclude Lilly.

Foto: Amp Regno di Nettuno
«Eppure è la natura a darci le risorse per proseguire nel nostro viaggio sulla Terra, alla ricerca di nuovi equilibri che possano permettere a tutti noi un futuro desiderabile».