Parte Gaia Blu, la nave del Cnr per salvare i nostri fondali profondi Foto: Cnr-Ismar
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Parte Gaia Blu, la nave del Cnr per salvare i nostri fondali profondi

La campagna Ecorest è partita da Crotone e attraverserà fino al 15 maggio il Tirreno meridionale, lo Ionio e una parte dell’Adriatico. Fra attività di monitoraggio tramite robot dei fondali profondi, rimozione dei rifiuti e posizionamento di strutture che permettano ai coralli di ripopolare gli habitat

(Foto: Cnr-Ismar)

Valentina Gentile 5 Aprile 2024

Esplorerà fondali e habitat sottomarini profondi nel Tirreno meridionale, Ionio settentrionale ed Adriatico meridionale, tre aree strategiche del Mediterraneo, a bordo ricercatori e tecnologi italiani e internazionali: è la nave oceanografica del Consiglio nazionale delle ricerche Gaia Blu, partita nelle ore scorse dal porto di Crotone, per la campagna oceanografica Ecorest. Fino al 15 maggio, quando approderà a Napoli, monitorerà la salute degli ecosistemi marini profondi per favorire il ripristino degli habitat più vulnerabili.

 

L'equipaggio del progetto Ecorest.

L’equipaggio del progetto Ecorest. Foto: Cnr-Ismar

Spedizione internazionale

La prima parte della spedizione, iniziata il 28 marzo, terminerà l’11 aprile e sarà focalizzata su siti a largo di Santa Maria di Leuca (Lecce) e nel Canyon di Bari, che ospitano coralli profondi, poi sul sito a largo di Monopoli, che ospita un banco ad ostriche profonde.  I metodi d’indagine saranno diversi, come l’acquisizione di immagini e video o il campionamento non distruttivo di coralli.  Seguirà quindi una seconda parte di navigazione nel Golfo di Napoli (4-15 maggio), orientata allo studio dei coralli profondi del Canyon Dohrn e di una foresta sottomarina popolata da coralli neri.

 

Coralli circondati di plastica

Coralli circondati di plastica. Foto: Cnr-Ismar

Monitoraggio e risanamento

A bordo ricercatori ed esperti di diversi istituti di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar, Cnr-Isp, Cnr-Irbim), dell’Università Aldo Moro di Bari, dell’irlandese University of Galway più altri centri di ricerca nazionali e internazionali come la Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e il French Institute for Ocean Science (Ifremer). Così spiega gli obiettivi Federica Foglini, ricercatrice del Cnr-Ismar che coordina la prima fase del progetto:

 

Foto: Youtube/Panacea Biodiversity

«La campagna Ecorest ci permetterà di acquisire nuove conoscenze sui reef marini profondi, habitat che sono particolarmente vulnerabili».

Habitat profondi

La spedizione internazionale documenterà i vari habitat in modo innovativo per mezzo di un robot sottomarino dotato di videocamere ad alta risoluzione e bracci meccanici, che fornirà una caratterizzazione completa degli habitat profondi e delle specie di elevato valore ecologico che li compongono. «La campagna permetterà di testare le nuove dotazioni tecnologiche installate a bordo della nave oceanografica “Gaia Blu” del Cnr per condurre ricerche scientifiche multidisciplinari. Alcune attività continueranno azioni intraprese durante la precedente campagna Pioneer esplorando i fondali al largo di Crotone», racconta Paolo Montagna (Cnr-Isp), coordinatore della seconda parte della spedizione.

 

L'equipaggio a bordo di Gaia Blu

L’equipaggio a bordo di Gaia Blu. Foto: Cnr

Ripristino attivo

Per la prima volta in Europa, infine, sarà messa in campo una strategia di ripristino attivo di questi habitat profondi, sia attraverso operazioni di rimozione dei vari rifiuti antropogenici – attrezzi di pesca abbandonati, oggetti e sacchetti di plastica – sia attraverso il posizionamento di “ecoreef”, cioè strutture artificiali stampate in 3D per favorire l’insediamento di nuovi coralli in aree in cui gli habitat risultano danneggiati.

 

 

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