Buon esempio e regole chiare. La sfida del nudge al littering dei mozziconi Foto: Valentin Ghita's / Canva
Irene Ivoi

Buon esempio e regole chiare. La sfida del nudge al littering dei mozziconi

In Italia fumano più di 10 milioni di persone, con una media di circa 12 sigarette al giorno. E due cicche su tre si disperdono nell’ambiente, nonostante una normativa lo vieti. Ma se le leggi falliscono, come si può correggere questo comportamento? Studi e buone pratiche per salvaguardare l’ambiente e dare valore a questi piccoli e dannosi scarti, nell’ottica dell’economia circolare

Irene Ivoi 2 Settembre 2024

Una cicca di sigaretta tradizionale pesa circa 0,3 grammi, il che la rende un rifiuto insignificante, almeno per quanto riguarda la sua dimensione. E sta qui il suo problema. È talmente leggera e apparentemente innocua da non destare preoccupazioni in coloro che, volontariamente o meno, la disperdono nell’ambiente. In questo modo, i mozziconi rientrano nell’ampia categoria del littering, che riguarda l’abbandono di rifiuti di dimensioni non significative, ma i cui costi di gestione e ambientali pesano sui bilanci dei gestori di rifiuti e, quindi, sui cittadini.

 

Un uomo che fuma, stop al littering dei mozziconi

Foto: Rattanakun/Canva

Quanti italiani fumano

In Italia fumano poco più di 10 milioni di persone e la media è di circa 12 sigarette al giorno. Lasciando da parte i turisti, che nel Bel paese non mancano, siamo di fronte a oltre 4.000 miliardi di sigarette tradizionali ogni anno, alle quali si aggiungono quelle confezionate con il tabacco a mano, quelle a tabacco combusto e le sigarette elettroniche. Questo insieme non risibile di rifiuti non dovrebbe essere disperso sia per ragioni ambientali che di decoro urbano.

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Le ragioni ambientali dicono che un filtro può inquinare fino a mille litri d’acqua e che se ingerito da animali ne provoca anche il decesso poiché un filtro è principalmente composto di acetato di cellulosa, appartenente alla famiglia delle resine cellulosiche, con la peculiarità di degradarsi molto lentamente. In Italia, la gestione di questi rifiuti è compito di Comuni o gestori del rifiuto, con il contributo finanziario di organismi no-profit come Erion Care: Consorzio nato nel 2022 per iniziativa dei principali player del settore con l’obiettivo fondamentale di contrastare il littering dei mozziconi, garantendo la “Responsabilità estesa del produttore”. Così spiega la missione del consorzio Letizia Nepi, Direttore generale di Erion Care.

 

Letizia Nepi

Foto: Erion Care

«Per vincere questa battaglia abbiamo avviato la campagna di sensibilizzazione “Senza filtri”. Ma la strada è ancora lunga. E occorre molta tenacia per percorrerla».

Missione volontariato

In Italia si disperdono nell’ambiente due cicche su tre, nonostante esista una legge che lo vieti corredata di sanzioni.  Tuttavia, secondo Erion Care (2022), solo quattro italiani su 10 la conoscono e anche se questo dato è in miglioramento, la scarsa conoscenza e attenzione al problema non aiuta i pigri a compiere i gesti giusti. Il Consorzio ha stretto accordi di collaborazione con diversi partner, in particolare Keep Clean and Run, il principale evento sportivo del plogging: «È una pratica che unisce la corsa alla raccolta dei rifiuti con due eventi di partecipazione attiva negli ultimi mesi: in piazza della Signoria a Firenze e ad Asti, al campionato nazionale di plogging, durante i quali le squadre si sono sfidate per raccogliere il maggior quantitativo di mozziconi» aggiunge Letizia Nepi.

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E tra le future iniziative ci sarà anche la partecipazione a Puliamo il mondo, la campagna di Legambiente per intercettare mozziconi in spiaggia e nei luoghi della movida. «Queste azioni di volontariato rappresentano un segno concreto dell’evoluzione positiva da un punto di vista sociale e culturale. Sono un’anticipazione delle numerose campagne che, su più vasta scala, Erion Care si appresta a  realizzare su tutto il territorio nazionale, anche grazie al coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle aziende di gestione dei rifiuti».

 

Un momento di Keep clean and run

Foto: Keep clean and run

E allora vista l’inefficacia dell’attuale norma e la necessità di attivare i gesti giusti, possiamo abilitare anche con il nudge migliori comportamenti?

Ricerca sul campo

Una soluzione nudge, implementata nell’aeroporto di Copenaghen nel 2013 dimostra che si può addirittura dimezzare il littering. La società che gestisce l’aeroporto, in collaborazione con iNudgeyou, ha affrontato il problema di allontanare i fumatori dalle porte di ingresso ed uscita per evitare che il fumo disturbasse chi non fuma, visto che peraltro esistono aree dedicate poco distanti. Ma si sa che la voglia o la fretta di fumare non spingono a sufficienza gli smoker ad andare dove serve. Hanno così osservato i loro comportamenti, i loro gesti, scoprendo che quelli che escono per fumare lo fanno con una sigaretta in bocca e l’accendino pronto, l’85 % esce per fumare. Solo il restante 15% fuma prima di entrare e infine il 33% si sposta nelle aree dedicate (la pigrizia prevale come al solito).

 

La soluzione contro il littering dei mozziconi sperimentata nell'aeroporto di Copenhagen

Foto: Nudging smoke in airports/inudgeyou.com/

Gesti da fumatore

Ma quali sono i gesti che compiono i fumatori? Sono innanzitutto interessati ad accendere la sigaretta e poi cercano il dove posizionarsi, se i luoghi consentiti sono invitanti è più probabile che verranno frequentati da persone che fumano. Quindi il contesto è un “affordance”, vale a dire un invito a comportarsi in una certa maniera. Inoltre chi fuma tende a imitare quelli che fumano. Gli osservatori hanno individuato la seguente sequenza di gesti:

    • Esco magari con sigaretta già in bocca
    • Abbasso lo sguardo per accendere
    • Poi mi sposto e cerco dove andare.
Cicche sulla spiaggia, stop al littering dei mozziconi

Foto: Maciej Bledowski / Canva

Messaggio vincente

Così hanno previsto un messaggio sul suolo che raffigura una sigaretta indicando quanti metri mancano per arrivare nell’area dedicata e delimitata con perimetro pavimentale e panchine. Fatto questo presso tre porte, le hanno osservate per 25 ore cadauna per tre mesi. Vi hanno transitato 3184 fumatori, di cui 1695 (gruppo di controllo) prima dell’intervento e 1489 durante e dopo. La riduzione dei comportamenti non conformi è stata pari al 49%. In maniera simile, in anni più recenti, presso la stazione centrale Dsb di Copenaghen, l’uso di una linea gialla per evidenziare e perimetrare i posaceneri, ha ridotto la dispersione di cicche del 30%.

Silhouette di un fumatore, stop al littering dei mozziconi

Foto: Hogogo/ Getty Images

La sfida del nudge

Questa sfida da affrontare con principi nudge è molto stimolante e Iuav Vicenza vi ha dedicato persino un workshop di cinque giorni nel giugno scorso, condotto da chi scrive, con studenti del primo e secondo anno del corso di laurea in industrial design, che ha prodotto idee originali e anche delle interviste. In particolare da queste si desume che è maggiore il numero di persone che conoscono la norma che ne vieta la dispersione. E poi che la dimensione del littering delle cicche è più realisticamente percepita da chi non fuma rispetto a chi fuma.

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Ancora una volta il disagio che questo fenomeno genera viene maggiormente “sentito” e percepito nella sua gravità da chi lo subisce, mentre lo minimizza chi ne è artefice, sottodimensionando le conseguenze dei propri comportamenti. L’augurio è che le prossime iniziative da mettere in campo usino sempre più il nudge in aggiunta alla possibilità, praticabile da pochi anni, di riciclare le cicche e non solo prevenirne la dispersione.

 

Il gesto di spegnere una sigaretta, stop al littering dei mozziconi

Foto: Aurelian Lupus / Canva

Oggi sono davvero pochi coloro che lo sanno e ciò rende gli sviluppi futuri delle campagne probabilmente ancora più promettenti.

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