Sempre più spesso, passeggiando nei parchi cittadini, ci si imbatte in aree dall’aspetto “disordinato”, dove l’erba cresce più alta e i fiori selvatici spuntano liberamente.
Questo spettacolo non dipende solamente dal fatto che le piogge, sempre più intense, contribuiscano a far crescere la vegetazione né si può considerare frutto di incuria. Si tratta invece di una scelta consapevole da parte di molte amministrazioni comunali.

Foto: Aleksandr Zotov/Getty Images
L’obiettivo? Lasciare deliberatamente delle zone incolte per favorire la biodiversità.
Una nuova idea di verde urbano
Questa pratica – nota come “sfalcio ridotto” o “gestione differenziata del verde” – sta prendendo piede in numerose città italiane e del mondo, trasformando il concetto stesso di cura del verde urbano. Lo specifichiamo subito: solitamente lo sfalcio ridotto non si estende all’intera area dei parchi, ma si limita solo ad alcune parti e quindi non vedremo i nostri spazi verdi diventare location per i prossimi film di Indiana Jones!
Noi e il Pianeta
L’erba, ad esempio, viene comunque tagliata nelle aree cani o in prossimità dei giochi dei bambini e nei vialetti. Ma quali sono i benefici concreti di questa apparente “noncuranza” e come si lega alle più ampie tematiche agricole e alla salvaguardia del nostro pianeta? Cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per contribuire a questo importante cambiamento?

Fot: Facebook / Comitato Valsesia
Le ragioni della scienza
La scelta di ridurre la frequenza degli sfalci in determinate aree dei parchi pubblici non è casuale, ma si basa su solide evidenze scientifiche. Lasciare che l’erba e le piante spontanee completino il loro ciclo vitale, arrivando alla fioritura e alla produzione di semi, crea un ambiente molto più ricco e complesso. Ciò si traduce in una serie di vantaggi significativi:
- Aumento della biodiversità. Prati meno falciati offrono rifugio e nutrimento ad una miriade di specie animali, in particolare insetti impollinatori come api, farfalle e sirfidi, ma anche uccelli e piccoli mammiferi. Uno studio condotto a Milano ha rilevato un aumento della biodiversità degli insetti fino al 60% nelle aree a sfalcio ridotto rispetto a quelle gestite in modo tradizionale. Questa ricchezza di specie è fondamentale per la salute dell’ecosistema urbano.
- Miglioramento della qualità del suolo. L’erba più alta protegge il terreno dall’erosione, conserva meglio l’umidità e favorisce l’accumulo di sostanza organica, rendendo le aree più fertili e resilienti, specialmente durante i periodi di siccità. Aumenta anche la capacità drenante del suolo, mitigando l’effetto delle “isole di calore” urbane.
- Riduzione dell’impronta ecologica. Un numero inferiore di sfalci si traduce in una riduzione del consumo dei carburanti necessari ad azionare i macchinari impiegati per questo tipo di attività e, di conseguenza, in una diminuzione delle emissioni di gas serra. Si contribuisce così ad una gestione più sostenibile delle risorse e ad una diminuzione dell’impatto ambientale della città.
- Un paesaggio più naturale e resiliente. Le aree che vengono lasciate crescere spontaneamente sviluppano una maggiore varietà di specie vegetali, rendendo il prato più resistente a malattie e stress ambientali. L’erba alta, inoltre, non è sinonimo di degrado, ma di un ambiente più naturale e piacevole da osservare.

Foto: Shawn Caza / Toronto honeys
La continuità con l’agricoltura
Un altro dato da sottolineare è che la cura sostenibile del verde privato e pubblico consente di far proseguire corridoi ambientali capaci di valorizzare e connettersi al lavoro già portato avanti da agricoltori sostenibili. L’agricoltura può avere un impatto significativo sugli ecosistemi. Pratiche intensive, monocolture e l’uso massiccio di pesticidi hanno portato ad una drastica riduzione della diversità biologica nelle campagne.
Creare corridoi ecologici
Tuttavia, aumenta il numero degli agricoltori che adottano sistemi più ecologici – come l’agricoltura biologica e rigenerativa – che mirano a ripristinare la fertilità del suolo, a tutelare gli impollinatori e a creare agroecosistemi più resilienti e ricchi di vita. Lasciare fasce inerbite ai bordi dei campi, coltivare siepi e boschetti riducendo al minimo gli interventi chimici costituiscono pratiche con finalità analoghe a quelle attuate attraverso le aree incolte nei parchi: creare corridoi ecologici e rifugi per la fauna selvatica che dobbiamo cercare di far proseguire idealmente anche in città.

Foto: Comune di Montepulciano (Si)
Cosa possiamo fare noi
Teniamo inoltre presente che l’impegno per la tutela della biodiversità non è appannaggio esclusivo delle amministrazioni pubbliche o degli agricoltori: ognuno di noi, anche con un piccolo giardino, un terrazzo o persino un balcone, può fare la sua parte. Come? Ecco qualche idea semplice ma efficace:
- Lasciate un angolo selvatico. Dedicate una piccola porzione del vostro giardino a prato fiorito, riducendo gli sfalci o evitando di tagliare l’erba troppo bassa. Le piante spontanee attireranno insetti utili e coloreranno il tuo spazio verde.
- Scegliete piante autoctone e amiche degli impollinatori. Privilegiate specie locali che sono più adatte al clima e al terreno e forniscono cibo e riparo alla fauna selvatica del luogo. Piantate fiori ricchi di nettare e polline per api, farfalle e altri insetti pronubi.
- Create microhabitat. Un piccolo stagno può diventare un’oasi per anfibi e insetti acquatici. Mucchi di legna o pietre possono offrire riparo a ricci, lucertole e insetti. Anche lasciare foglie secche in autunno sotto gli arbusti può essere utile.
- Offrite acqua. Una ciotola d’acqua fresca e pulita (magari con qualche sasso all’interno per permettere agli insetti di non annegare) può essere un aiuto prezioso per uccelli e piccoli animali, soprattutto durante i periodi caldi e siccitosi.
- Attenzione a pesticidi e prodotti chimici. Utilizzate metodi di lotta biologica e concimi naturali per prenderti cura delle tue piante. Un ambiente privo di veleni è fondamentale per la sopravvivenza della fauna.
- Installate casette nido e mangiatoie. Posiziona casette per uccelli e rifugi per insetti utili come le coccinelle. Durante l’inverno, una mangiatoia può aiutare gli uccelli a superare i periodi di scarsità di cibo.

Foto: Cookie studio / Freepik
Infine, ricordiamo a tutti noi che un prato fiorito, anche se un po’ “disordinato”, è un ambiente vivo e che la sua bellezza sta proprio nella sua ricchezza ecologica.