Un moscardino a Milano Foto: Laboratorio di Conservazione della Biodiversità
Biodiversità

Un moscardino a Milano

L’apparizione del piccolo roditore nel Parco Nord del capoluogo lombardo ha sorpreso i ricercatori. Ma il suo ritorno nella Pianura Padana conferma che gli interventi di ripristino ambientale sono possibili. E aiutano gli ecosistemi a rigenerarsi

Valentina Gentile 24 Ottobre 2024

Il nome evoca piccoli calamari e creature marine. Invece si tratta di un animaletto di terra, un piccolo roditore arboricolo, simile al ghiro ma di dimensioni minori, di un delizioso, autunnale color arancio-dorato. Il Muscardinus avellanarius, è di lui che stiamo parlando, ha fatto la sua apparizione a sorpresa al Parco Nord di Milano. La sorpresa è stata soprattutto dei ricercatori del Laboratorio di Conservazione della Biodiversità (Università degli Studi di Milano-Bicocca), guidati da Olivia Dondina, ricercatrice specializzata nella protezione e ripristino della biodiversità nelle aree urbane presso il National Biodiversity Future Center: il primo centro di ricerca nazionale sulla biodiversità finanziato dal Pnrr.

Apparizione importante

Sì, perché il moscardino, che costruisce nidi sferici nel sottobosco o nelle cavità degli alberi, utilizzando materiali vegetali come foglie e muschio, si trova in tutta la penisola italiana, compresa la Sicilia ma è raro o addirittura assente nella Pianura Padana, a causa della perdita degli habitat boschivi in cui vive.

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La sua apparizione al Parco Nord di Milano è dunque molto importante. Si tratta infatti della prima segnalazione della specie, in tempi storici, in un ambiente urbano nel nord Italia: «Gli interventi di ripristino ambientali fatti in passato hanno permesso di raggiungere un grado di funzionalità ecosistemica sufficientemente alto da ospitare anche le specie più esigenti – spiega  Dondina – Questo potrà avere enormi effetti positivi per chi vive in città ad esempio il tamponamento dell’inquinamento dell’aria e acustico». E l’insegnamento di questa storia è evidente:

 

Olivia Dondina

Foto: mammiferi.it

«Ricreare ecosistemi funzionali nei centri urbani, dunque, è possibile».

Habitat preferito

Infatti il simpatico roditore ha, tra gli habitat preferiti, boschi di latifoglie oppure siepi e filari caratterizzati da uno strato arbustivo ben sviluppato composto da specie come il nocciolo, il rovo, la rosa canina e il biancospino. Per quanto riguarda la sua alimentazione poi, durante la primavera il moscardino si nutre soprattutto di fiori, mentre in estate mangia invertebrati e in autunno bacche e semi. Le nocciole, il suo alimento preferito, rappresentano un indizio importante della sua presenza in una determinata area.

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