L’uomo che ascoltava la biodiversità. Sotto i piedi BERN 17.10.2017 - Marcus Mäder, Sounddesigner, Künstler, Forscher und Komponist, Schweiz © Marco Zanoni / Lunax
Biodiversità

L’uomo che ascoltava la biodiversità. Sotto i piedi

Ogni organismo vivente produce onde sonore, anche quelli che si trovano sottoterra. L’artista e ricercatore svizzero Marcus Maeder le ha ascoltate con i suoi microfoni, avviando un avvincente progetto di ricerca creativa e scientifica

Sara Brunelli 15 Aprile 2023

Quando camminiamo sopra un prato o lungo un sentiero di montagna ammiriamo la bellezza che ci circonda, ma raramente pensiamo alla vita che c’è sotto i nostri piedi. Eppure nel sottosuolo ci sono animali, radici, funghi e ognuno di essi produce rumori. «Se non possiamo vederli, perché non ascoltarli?» dice Marcus Maeder, artista e ricercatore del Politecnico di Zurigo, che ha dato il via a “Sounding Soil”, un progetto artistico e di ricerca interdisciplinare che indaga l’acustica degli ecosistemi del suolo.

Vibrazioni di biodiversità

Ispirato dal sistema di osservazione “Treelab”, grazie al quale venivano registrate le emissioni acustiche degli alberi, Maeder ha esplorato la possibilità di utilizzare particolari microfoni per ascoltare e registrare le onde sonore emesse dalla flora e dalla fauna del sottosuolo, studiarne lo stato di salute e ascoltare il rumore della biodiversità. Avviato nel 2017, il progetto “Sounding Soil” è stato sviluppato in partnership tra cinque Università ed enti di ricerca svizzera e la società Biovision. Oltre a ricercatori e scienziati, il progetto ha coinvolto il pubblico attraverso installazioni artistiche al cui interno era possibile ascoltare le registrazioni effettuate in diversi tipi di suolo, da agricoltori e persone interessate a contribuire alle ricerche anche nel proprio giardino, attraverso delle apparecchiature in prestito.

 

Il ricercatore Roman Zweifel e Marcus Maeder durante una registrazione a Salgesch (VS)

Il ricercatore Roman Zweifel e Marcus Maeder durante una registrazione a Salgesch (VS) (Foto: ©Marco Zanoni)

 

A ogni suolo il proprio suono

Le prime registrazioni sono state realizzate in Svizzera tra il 2017 e il 2018 esplorando diversi tipi di suolo, dalle foreste alpine a terreni coltivati con agricoltura intensiva e permacoltura. Le ricerche sono proseguite nel biennio successivo raccogliendo altre registrazioni. Dalle analisi emerge che suoli diversi producono suoni diversi e maggiore è la diversità degli organismi che vivono in un determinato suolo più complesso è il suono prodotto. Spiega Maeder:

«In ogni tipo di suolo c’è qualcosa di nuovo da scoprire perché ci sono animali, strutture e caratteristiche fisiche diverse. I risultati di questa prima ricerca sono stati sorprendenti: siamo riusciti a mostrare la complessità della vita del suolo, prima non esisteva un modo per farlo, e a misurare acusticamente la biodiversità».

 

Il ricercatore Marcus Maeder in osservazione sul campo.

Il ricercatore Marcus Maeder in osservazione sul campo (Foto: Biovision, Sounding Soil)

 

Aggiunge il ricercatore: «È un grande passo in avanti per monitorare il suolo e il suo stato di salute, perché a differenza dei metodi tradizionali, basato sul prelievo di campioni, il metodo acustico è meno invasivo e più economico»

Arte e conoscenza

Non meno importante è l’aspetto della sensibilizzazione e del coinvolgimento del pubblico. Le registrazioni effettuate nella prima fase progetto sono state oggetto di installazioni artistiche grazie alle quali le persone potevano ascoltare le “sinfonie” prodotte da diversi tipi di suolo. Inoltre le apparecchiature per ascoltare e registrare i suoni possono essere prese in prestito gratuitamente sul territorio svizzero: «L’acustica del suolo, a differenza dell’acustica ambientale, per esempio, è un territorio nuovo e suscita grande interesse sia da parte di scienziati che del pubblico – riprende Marcus Maeder Riceviamo così tante richieste di apparecchiature e microfoni che non riusciamo a soddisfarle, anche a causa dei problemi di fornitura del settore dell’elettronica».

 

Uno degli speciali microfoni utilizzati per ascoltare i rumori del suolo, poggiato nel terreno

Uno degli speciali microfoni utilizzati per ascoltare i rumori del suolo (Foto: Biovision, Sounding Soil)

Nuovi filoni di ricerca

La prima fase di “Sounding Soil”, che si è conclusa nel dicembre scorso, ha aperto nuovi filoni di ricerca in ambito artistico, scientifico e nel coinvolgimento del pubblico. Sono i tre ambiti del progetto sviluppato attraverso una rete che comprende l’Institute for Computer Music and Sound Technology dell’Università delle Arti di Zurigo, l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, il National Soil Monitoring Nabo-Agroscope, l’Istituto per gli ecosistemi terrestri, il Laboratorio transdisciplinare di scienze dei sistemi ambientali del Politecnico federale di Zurigo e infine la società Biovision.

 

Clicca sulla mappa e visita il sito di “Sounding Soil” per ascoltare i suoni del sottosuolo!

La mappa dei suoli analizzati dal progetto "Sounding soil"

 

In ambito scientifico l’obiettivo era investigare il suolo attraverso l’acustica, un settore completamente nuovo che richiede sia competenze di biologia che di tecnologia:

«Adesso la ricerca continua, perché siamo veramente all’inizio. Ci sono evidenti differenze tra i diversi tipi di suolo e vanno indagate più a fondo, per esempio per comprendere l’impatto e l’inquinamento acustico prodotti dall’attività umana e dall’uso di sostanze come fertilizzanti e pesticidi sui terreni coltivati».

Un altro ambito sta nell’identificazione automatica degli animali e degli organismi che hanno prodotto i rumori attraverso software che analizzino le registrazioni.

Prossima tappa, Berlino

Parallelamente prosegue l’applicazione artistica della ricerca, al fine di far comprendere in termini emotivi l’importanza di mantenere i suoli sani e di preservarne la biodiversità: il prossimo progetto di Marcus Maeder, ancora in fase di sviluppo, è un’installazione interattiva all’Accademia delle Arti di Berlino, «un percorso dove le persone, camminando, possono sentire i cambiamenti del rumore prodotto nel suolo attraverso i loro passi».

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