L’introduzione degli alimenti nella dieta dei bambini è una fase fondamentale per il loro sviluppo, sia dal punto di vista nutrizionale che educativo.
Ogni scelta, dalla consistenza dei cibi alla loro varietà, influisce sulla crescita dei più piccoli, sulla formazione del gusto e sulle abitudini alimentari future.
Ecco perciò un primo viaggio tra legumi, funghi, verdure, brodo vegetale e proteine, verso un’alimentazione sana e consapevole già dallo svezzamento.
Legumi
Sono i semi delle piante della famiglia delle leguminose (soia, piselli, fagioli, fave, lenticchie, lupini…). Danno un buon apporto sia in carboidrati (amidi e fibre) che in proteine. Vanno introdotti considerandoli “secondi piatti”. I legumi devono essere decorticati o in preparazioni passate, altra opzione sono le farine di legumi, perché un eccesso di fibre può causare stitichezza, perché l’intestino dei lattanti non è abituato a gestire grandi quantità di fibre.

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Funghi
In passato si tendeva a ritenere i funghi un alimento non sicuro per i bambini, oggi non è più così ma con dovute accortezze. Sono comunque alimenti che possono dare reazioni similallergiche (dermatiti) o problemi gastrointestinali oltre che allergie, quindi meglio introdurli nel pasto del mezzogiorno e osservare possibili reazioni da parte del bimbo. I funghi assorbono ciò che c’è nel terreno e nell’acqua in cui crescono, per questo non vanno bene quelli selvatici perché non siamo sicuri di cosa abbiano assorbito. Alcuni funghi possono causare intossicazioni da micotossine o per muffe sviluppate durante la conservazione, quindi per i bambini in particolare vanno sempre consumati freschi e cotti bene, assolutamente non crudi o essiccati.
Li possiamo considerare nutrizionalmente come se fossero verdure, anche se non lo sono. Ma data la difficoltà nella digestione e le proprietà lassative, è meglio usarli come integrazione e non come porzione intera, quindi come “condimenti”. L’utilizzo dei funghi non è necessario, può essere utile nell’ottica di abituare i bambini a sapori e consistenze più varie possibile, quindi se i funghi fanno parte delle abitudini alimentari della famiglia si possono introdurre con le opportune attenzioni anche per i bimbi. Riassumendo, si possono inserire dai 6 mesi del bambino:
- evitando i funghi raccolti o selvatici (anche i porcini), ma prediligendo le varietà coltivate (es. champignon e pioppini) che si trovano nella grande distribuzione o nel baby food, perché controllati
- in piccole quantità, scegliendoli freschi e cuocendoli bene
- facendo attenzione alla forma, vanno sempre porzionati usando tagli sicuri

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Brodo vegetale
Può essere utile per iniziare con le prime “pappe”. Si può preparare in casa usando verdure bio e di stagione, utilizzare verdure dal sapore “dolce” per aiutare il bimbo ad adattarsi ai nuovi gusti, come ad esempio la zucca, e solo piccole quantità di verdure dal sapore più complesso. Consigliamo di usare una base di carota, zucchine, patata e sedano, a cui aggiungere le verdure di stagione. Basta far cuocere per 45 minuti e poi è pronto.
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- Si può congelare già porzionato e usare di volta in volta (150 ml le prime volte), per non dover fare il brodo fresco quando ne avrete bisogno
- Il brodo non ha caratteristiche nutrizionali particolarmente rilevanti, per questo se ne può fare tranquillamente a meno e cuocere le pappe o le pastine in acqua (rigorosamente non salata), ha però la funzione di insaporitore e quindi aiuta ad abituare il gusto alla varietà
- Si può usare il “dado da brodo”, ma deve essere senza sale, senza glutammato, senza caramello…quindi scegliete tra quelli del babyfood, sempre guardando bene gli ingredienti

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Verdure
Le verdure devono essere presenti fin dall’inizio nell’alimentazione del bambino, ma la quantità non deve essere eccessiva: un eccesso di fibre può causare stitichezza, dato l’intestino che ancora ha una capacità iniziale di gestirla. In più, troppe fibre possono ridurre l’assorbimento di nutrienti importanti per il bimbo, quali vitamine e sali minerali. Infine, l’eccesso di fibre può indurre una sazietà precoce e questo potrebbe non far completare il pasto. Anche in questo caso, bisogna fare attenzione ai bimbi: non tutti mangiano gli stessi quantitativi, ma se spesso i pasti non vengono completati ci si può chiedere se le verdure non siano troppe.

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E le proteine?
Come fonti proteiche principali consideriamo carne, pesce, uova, formaggi, legumi. Ricordiamo che anche i cereali forniscono un apporto proteico, anche se quantitativamente inferiore. Tutte le principali fonti proteiche vanno inserite con regolarità: è possibile un’alimentazione complementare vegetariana o vegana, ma va assolutamente evitato il fai da te, rivolgendosi sempre a un professionista. Carenze nutrizionali incidono in modo molto importante sullo sviluppo dei bimbi.
Per quanto riguarda la carne, vanno preferite quelle bianche. Si possono usare liofilizzati, poi omogeneizzati e successivamente carne frullata o sminuzzata. Il pesce va inserito facendo molta attenzione alle lische: in questo, il babyfood offre una sicurezza particolare. Va evitato il pesce di grossa taglia. Teniamo infine presente che:
- Le uova possono essere inserite intere, quindi non solo il tuorlo o l’albume.
- I legumi vanno usati decorticati o sotto forma di farine.
- I formaggi si possono introdurre da subito, evitando quelli da latte crudo, pericolosi per tossinfezioni alimentari.

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E infine sappiate che rispetto al passato, il parmigiano non viene più consigliato come insaporitore ma come fonte proteica principale.